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Cantoterapia ad indirizzo Nada Yoga in Sede

Cantoterapia ad indirizzo Nada Yoga in Sede

 

  • INFORMAZIONI SUL PRODOTTO

    Il Nada Yoga, lo yoga del suono, è un aspetto dello yoga che utilizza il suono, i mantra e la musica al fine di raggiungere la meta dello Yoga: un'integrazione armoniosa di corpo, mente e spirito. Per conseguire questo obiettivo, lo yoga dispone di molte tecniche psicofisiche, tra cui quelle del Nada Yoga.

     

    Recentemente, a metterlo a punto attingendo alle antichissime tradizioni dei Veda, i testi sacri indiani, è stato un maestro contemporaneo, Vemu Mukunda, fisico nucleare e famoso musicista indiano. Coniugando i suoi studi scientifici con la tradizione millenaria del suo paese ha elaborato una lunga indagine sul corpo umano e le sue risposte fisiche e psichiche al suono, arrivando alla conclusione che ogni essere vivente è un suono. La sua formazione scientifica in fisica nucleare gli ha permesso di sviluppare l'attitudine a verificare sperimentalmente tutto quello che la millenaria tradizione musicale indiana ci ha tramandato. Il suo metodo terapeutico utilizza il suono come fenomeno vibratorio che può agire direttamente su specifici punti del corpo. Questi punti sono collegati a stati emozionali, quindi, il suono utilizzato con attenzione, può indurre modificazioni sia psichiche che fisiche nella direzione desiderata.

     

    La possibilità di indurre trasformazioni nel campo della materia rende questo metodo assai differente dalla moderna musicoterapia del mondo occidentale che invece impiega la musica prevalentemente come strumento di comunicazione, di gioco e di socializzazione. Da qui nasce la necessità di ritornare alla fonte, a Shabda Brahma, il Suono Creatore, con l'aiuto del Nada Yoga. Il principio base del Nada Brahma Yoga, descritto nei testi vedici, afferma che dapprima è necessario purificare la mente riportandola sotto controllo, quindi regolare le percezioni sensorie per avere una vita più armoniosa. Successivamente è possibile irradiare vibrazioni sonore e utilizzare specifici passaggi e determinati movimenti musicali per permettere al paziente di curarsi da solo, aiutando l'autoregolazione dei vari sistemi dell'organismo.

    Voce, note e scale delle emozioni

     

    Ogni essere umano, dice Mukunda, raggiunta l'età adulta assume una vibrazione che lo distingue e lo rende nota unica e caratteristica del grande concerto cosmico. Scoprire quale è la propria nota personale (Tonica o Ground Tone) e come vibra dentro il corpo che fa da cassa armonica, aiuta a riarmonizzare le energie per stare meglio nel proprio corpo, nei luoghi e con le persone con cui si vive in tutti gli ambiti, in coppia, in famiglia, sul lavoro. Ma scoprire la propria nota personale o fondamentale vuol dire anche andare alla radice della personalità, scoprirne lati oscuri e sorprendenti. Oltre alle parole infatti la voce nasconde in sé risonanze profonde di ciò che siamo quando siamo realmente noi stessi. E come il corpo anche la voce invia messaggi che vanno al di là delle parole. Basti pensare alla sola intonazione: rotta, spezzata, tremante, è spia di ansia o preoccupazione, mentre un tono rilassato, pacato o brioso trasmette sicurezza, calma interiore o allegria.

     

    Studiando i dati relativi alle frequenze percorse dalla voce di una persona mentre parla, è possibile osservare che tende sempre a parlare attorno ad una determinata frequenza. Si osserva che il tono della voce forma una sorta di melodia, attraversando ripetutamente determinate note, e che ogni individuo tende a ripetere un certo percorso melodico e ad attraversare ripetutamente determinate frequenze. Si nota, infine, che una particolare nota emerge e spicca come elemento centrale. Quindi una persona parla e canta fondandosi su una determinata frequenza che tende a rimanere costante. Un mutamento di questa nota fondamentale si ha quando siamo in presenza di forti emozioni o di agitazione mentale. La nota fondamentale corrisponde al chakra dell'ombelico ed esprime i caratteri generali della persona.

    Il maestro H. Mitrà afferma: "La nota fondamentale di una persona rappresenta sotto forma di suono il cordone ombelicale che la collega all'esistenza. Essa definisce che cosa è fondamentale, irrinunciabile, essenziale nella sua vita"

     

    La voce dunque è spia di stati emotivi che, sempre secondo Mukunda, si possono collocare con precisione nei chakra, i centri energetici posti idealmente lungo la colonna vertebrale, dal coccige al centro della testa. Ogni chakra vibra ad una frequenza sempre più alta man mano che si sale dalla base della colonna alla sommità del capo e si comporta un po' come le corde di una chitarra o di un contrabbasso. Le note più cupe e profonde provengono dalla corda che vibra più lentamente, quelle più acute dalla corda che vibra più velocemente.

     

    In pratica come si fa l'analisi della personalità con lo yoga del suono? La ricerca della nota personale si fa attraverso incontri individuali in un ambiente il più naturale e rilassato possibile. Alla persona si chiede di stare in silenzio per almeno 20-30 minuti prima della seduta, per favorire la concentrazione. Quindi, seduto comodamente davanti all'insegnante, l'interessato comincia a parlare di tutto quanto le passa per la mente mentre un frequenzimetro (FFT) rileva le frequenze della voce.  Entro mezz'ora, al massimo 45 minuti, si può individuare la nota dominante e fare un quadro della personalità. Questo lavoro di ricerca non è però così immediato e facile come potrebbe sembrare, perché possono intervenire elementi di disturbo, per esempio squilibri nel fluire dell'energia della persona che impediscono, deviano o rendono faticosa l'identificazione della nota personale. Poiché questo rappresenta un momento di crescita interiore va guidato, pertanto è sconsigliato qualunque tentativo fai da te.

     

    La voce cambia in relazione alle diverse esperienze del momento e cambiano anche le sue frequenze. Normalmente la frequenza di una voce condizionata dai vari stati d'animo ha l'estensione di un'ottava musicale. Questa è l'ottava centrale di una serie di tre ottave di risonanza che possiamo trovare nel corpo umano: ottava inferiore dagli alluci all'ombelico, ottava centrale dall'ombelico al centro della fronte (occhio spirituale) e ottava superiore, dall'occhio spirituale alla sommità del capo. Nell'ottava centrale la tonica inferiore produce calma mentale e fisica ed è localizzata in corrispondenza dell'ombelico. La tonica superiore porta serenità spirituale e richiama la consapevolezza in corrispondenza dell'occhio spirituale, al centro della fronte, dove idealmente guardano gli occhi incrociati verso l'alto. Tutte le altre emozioni si collocano tra questi due punti e la frequenza della voce cambia man mano che la consapevolezza si muove da un punto all'altro del corpo. Ascendendo dalla tonica inferiore a quella superiore, lungo lo spettro sonoro di un'ottava, si passerà attraverso 22 punti principali di energia emozionale, chiamati Nadi, che corrispondono ad altrettanti punti nel corpo, e la consapevolezza si muoverà da un'emozione all'altra.

     

    Tutte le cose create, dai fenomeni più grossolani fino ai fenomeni più sottili, come il pensiero, sono in uno stato di perpetuo movimento e tutto ciò che è in movimento emette delle vibrazioni, quindi dei suoni. Nell'essere umano la voce è il canale attraverso il quale la coscienza si manifesta esteriormente; è l'anello di congiunzione fra la mente e le emozioni di una persona a quelli di un'altra. Tutte le cose che vibrano sono sensibili tra di loro, quindi potremmo dire che il suono è l'anello di congiunzione fra tutti i fenomeni. Come le corde di una chitarra che vengono pizzicate vibrano e fanno vibrare la cassa armonica o le corde di un altro strumento, così pure tutte le cose si influenzano a vicenda mediante la legge sottile dello scambio vibratorio. Secondo gli antichi insegnamenti dell'India il più perfetto di tutti gli strumenti è la voce umana. Nessun altro strumento esprime, in modo così perfetto, le sfumature del pensiero e del sentimento. Il cambiamento del più delicato stato d'animo influisce direttamente sulla voce: l'affilato coltello dell'ira, la spumeggiante cadenza di una risata, il tono misero e duro della cupidigia, la dolcezza della compassione. Le parole, più che suono puro, sono lo spirito dell'individuo manifestato a livello materiale di esistenza. Quando le parole sono usate rettamente come espressione cosciente dello spirito, hanno il potere di raggiungere il cuore di ogni cosa, di effettuare ciò che la gente comune definisce "miracoli".

     

    Certe vibrazioni del pensiero e del sentimento, benché inavvertibili a livello sensoriale, possono essere captate in qualche modo, dato che esse reagiscono a parecchi livelli. Queste vibrazioni unite alla musica, che a sua volta viene saturata con il potere del pensiero, possono influenzare la Natura in tutti i suoi aspetti. Tutta la musica oggettiva si basa sulle "ottave interiori". Essa può dare dei risultati precisi, non solo di ordine psicologico, ma anche di ordine fisico. Esiste una musica tale da far gelare le acque, come vi è una musica capace di uccidere un uomo all'istante. La leggenda della distruzione delle mura di Gerico con la musica è proprio una leggenda di musica oggettiva. La leggenda di Orfeo è tessuta su tali ricordi perché Orfeo si serviva della musica per insegnare. La musica degli incantatori di serpenti in Oriente è un altro esempio. Spesso non si tratta che di una sola nota, appena modulata e prolungata indefinitamente; in questa semplice nota si sviluppano incessantemente delle "ottave interiori" e, in queste ottave, delle melodie non percepibili dalle orecchie, ma che possono essere sentite nel centro emozionale. E il serpente ode questa musica o, per meglio dire, la sente e le obbedisce.

    La voce è il mezzo principale per trasformare i nostri pensieri, suoni, emozioni e sentimenti in forma fisica nel mondo materiale. E' anche un mezzo di identificazione della persona. La voce fa parte della nostra personalità. Capire a fondo la voce e le sue variazioni è molto importante e può aiutare ad avere autocoscienza e comprensione di come si "muovono" le emozioni.

     

    Il prof. Marco Ferrini parla del potere trasformante della parola e del suo rapporto con il sacro:

     

    "La musicalità strumentale è inferiore rispetto a quella della parola. La verità è musica di per sé, è la musica divina trasformante, che trasforma l'ambiente e le persone. Grandi leader dell'umanità hanno trasformato masse intere con racconti e parabole, metafore. Oggi la musica si consuma, non la si utilizza come un mezzo trascendentale in senso kantiano, ma come uno dei tanti oggetti usa e getta, perciò si è dissacrata, diventata soggetta alla moda, roba da spazzatura. Chi la produce ha abusato della musica, rendendola un oggetto di consumo. La musica serviva per accompagnare un atto sacro, per trasformare in sacro ciò che sacro non era. Era utilizzata come un'astronave per andare in altre dimensioni, in altri livelli di realtà. Ora l'atteggiamento e l'attitudine sono ben diversi ed è evidente che portino a risultati diversi. L'uomo moderno teorizza la musica in modo distratto, mentre fa altre cose, la musica quindi risulta un sovrappiù. E' come mettersi del profumo banalmente e non invece per andare al matrimonio, al rogo o per un giuramento solenne. Oggi si usa la musica per narcotizzare, stordire, indurre, ipnotizzare. I suoni sono sempre nell'aria, come i colori sono sempre a disposizione sulla tavolozza, ma l'artista che fa con quei suoni una musica celeste, aiuta a trascendere e ci rimanda ad altri mondi, alla gioia essenziale che non dipende dall'esterno ma zampilla naturalmente dal nostro cuore".

     

    L'antico termine sanscrito "Nada" indica che il suono trae origine dall'unione tra l'energia del respiro (na) e quella del calore (da) ed è proprio l'attrito del fiato contro le corde vocali che fa scaturire la voce. Il primo effetto si ha infatti nell'utilizzo di sistemi e tecniche vocali per attivare un'azione del respiro sull'energia vitale, il Prana. Il secondo effetto è quello dell'attivazione dell'elemento calore, che nei Veda è associato alla coscienza (Cit-Agni). Il suono riesce quindi ad evocare tale energia, il calore percepito durante il canto è un indicatore di questa attivazione. Nel caso di emozioni "trattenute" siamo di fronte ad energia ghiacciata, cristallizzata, in quanto privata della sua forza dinamica, e che è necessario scioglierla ed elaborarla. Sappiamo che parlare dei propri problemi già aiuta a scongelare queste energie bloccate e di conseguenza i sentimenti e le emozioni collegate.

     

    Le emozioni sono paragonabili a onde in quanto energia dinamica attivata dal contatto e dal confronto tra l'individuo e la realtà, e come per le onde, esse non possono essere arrestate o soppresse ma solo trasformate, in caso di necessità. La voce ed il respiro possono essere dei potenti strumenti di trasformazione, liberando i canali dell'energia vitale dalle tossine interiori che oltre a condizionare ed inquinare la mente, possono creare conseguenze negativa anche a livello fisico. Quando il conflitto interiore viene risolto, l'armonia ristabilita si riflette sul piano mentale ed emozionale permettendo anche l'accesso ai piani più elevati dell'essere.

    Il processo che porta ai piani elevati dello spirito deve prima armonizzare i piani emozionali e mentali e quant'altro può agitare la psiche. Ecco perché canti e musiche sacre hanno spesso proprietà guaritrici.

    Nella tradizione vedica si dice che "una mente pura diventa messaggera degli dei", e il cavallo alato dei "messaggi divini" è l'intuizione, che però ha necessità di trovare il percorso sgombro da blocchi emozionali per poter raggiungere la mente.

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